sabato 23 novembre 2019

NUOVA NOMINA PER FEDERICO RIBOLDI


Federico Riboldi nuovo  Consigliere Nazionale dell’Anci, l'Assemblea dei Comuni italiani.

Casale Monferrato - Nuovo incarico per il Presidente Provinciale di Fratelli d'Italia, Federico Riboldi, nonché Sindaco di Casale Monferrato: Consigliere Nazionale dell’ ANCI,  grazie al quale potranno essere tessute nuove ed interessanti relazioni con i Comuni Italiani.
“Sono felice di portare la voce dei nostri Comuni nell’organo nazionale di Anci - commenta Riboldi - una nomina che mi darà la possibilità di costruire relazioni favorevoli ai nostri comuni e portare le istanze degli amministratori delle comunità locali a Roma. Sono tantissime le opportunità che non sfruttiamo, molte delle quali, spesso, non abbiamo nemmeno contezza. Vorrei riuscire in questi anni a ridurre questo gap e creare nuovi percorsi virtuosi”.


mercoledì 20 novembre 2019

A Torino la mostra di Olga Maggiora


A TORINO MOSTRA DI OLGA MAGGIORA
Olga Maggiora con Nadia Presotto al Musarmo di Mombercelli (AT)

Torino – “ Nel tempo e nello spazio” è il titolo della personale dell’ artista Olga Maggiora che inaugura martedì 26 novembre alle ore 18 presso Mutabilis, in via dei Mille 25/c in Torino, con la quale l’ artista presenta sculture e disegni, in particolare una scultura realizzata in rete metallica associata ad una serie di disegni preparatori e alcune opere in cartoncino laminato trattato in modo plastico.
Accompagna la mostra un esaustivo testo critico di Gianfranco Schialvino: (…) La costruzione delle opere di Olga Maggiora, si avvale di un procedimento in cui il rilievo, ora inteso in volumi definiti e derivanti dagli archetipi euclidei, ora materiale di frammentazione, sedimento o disgregazione, diventa fondamentale, causa e proiezione delle ombre, del grigio, lo scuro, vibrazione incostante e volubile, che muta al volgere prospettico dello sguardo, ad evidenziare, turbandola, la luce riflessa dal bianco del fondo. Su queste superfici – carte lamine lastre – dislocate sulla base nata incontaminata, proponimento mentale logico e pertanto di origine altrettanto intatta, ritornano, come compimento e risoluzione, gli altri interventi dell’artista, quasi a recupero di una intangibilità violata, a rammendo, bilanciamento, sutura: la disposizione di nuovi elementi, vuoi linee o segmenti, diritti o curvi, incrociati o a settori, quasi una summa dell’enunciazione del matematico alessandrino, compimento nel contrasto, riparazione per uno sfruttamento nuovo ed intenzionalmente impreziosito. (…)
È l’incidenza della luce che forma e definisce i piani e le architetture, i pieni ed i vuoti, gli spazi, insomma, l’autentica forza espressiva che la spinge a perseverare nella sua identità artistica. (…) La luce infatti, oltre a emanare dalla luminosità della materia metallica (era stata la terra smaltata nei primordi dell’attività artistica di Olga, poi il rame, l’alluminio ed ora l’acciaio e la carta acciaiata), oltre a rifrangersi sulla (e a riverberare dalla) superficie, riflette nei meandri delle pareti e si sviluppa diversa a ogni mutare di prospettiva nella posizione dello spettatore. Il quale diventa coinvolto nell’opera (ecco definito l’aspetto “sociale”, quello stesso ingrediente magnetico e collante che aspira in un vortice incontrovertibile ed incontrastabile il mondo dei “media” e l’arte vi ci s’è posta regina), partecipandovi inconsapevolmente, ma necessariamente, come parte attiva alla ricerca della metaforica composizione omogenea della forma, nella continua-infinita realizzazione fisica del concetto. (...) – Gianfranco Schialvino – Novembre 2019

Brevi note biografiche


Olga Maggiora dopo gli studi alla Scuola di Scultura dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, ha insegnato al liceo artistico ed iniziato attività espositiva in Italia e all’estero. Le sue opere si trovano in collezioni private e musei. Collezione Biblioteca Arduino di Moncalieri, Museo Storico Valdese a Torre Pellice, MUSarMO – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Mombercelli. Vive e lavora a Torino.

 

La mostra è visitabile presso Mutabilis di via dei Mille 25/c in Torino dal 26 novembre al 14 dicembre 2019 da martedì a venerdì dall 15 alle 19. Danato anche al mattino dalle 10.30 alle 13. Ingresso libero. info@mutabilisarte.com www.mutabilisarte.com

mercoledì 13 novembre 2019

Presentazione primo evento Biennale Omnia



SABATO 16 NOVEMBRE IL PRIMO EVENTO ARTISTICO DELLA BIENNALE DI ALESSANDRIA


E’ stata presentato mercoledì 13 novembre, presso la Camera di Commercio di Alessandria, iL primo evento collaterale alla Biennale Omnia  “In the matter of color- Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti”, da Fabrizio Priano, Presidente dell’ Associazione LiberaMente -  Laboratorio di idee che organizza  in collaborazione con la Camera di Commercio, la Biennale d’ Arte. L’ evento che inaugura sabato 16 novembre alle ore 17 presso Palazzo Monferrato è curato da Matteo Galbiati, in collaborazione con Dep Art Gallery di Milano, Whitestone Gallery, di Honf Kong, Taipei, Tokio e Karuizawa, con i patrocini  del Comune e della Provincia di Alesandria.
Fabrizio Priano Presidente dell’Associazione commenta:
“La terza edizione della Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA, che sta per iniziare, vuole avere un carattere sempre più internazionale pur mantenendo il suo forte legame con il territorio, collegandosi peraltro con artisti provenienti da altre Regioni d’Italia, attraverso un ricco percorso di quattro mostre che terminerà in primavera. Siamo orgogliosi di introdurre Alessandria nel circuito internazionale dell’Arte e di permettere, soprattutto agli alessandrini, di usufruirne gratuitamente. I più sentiti ringraziamenti al curatore della manifestazione Matteo Galbiati per la sua grande competenza e professionalità e alla Camera di Commercio di Alessandria per la preziosa collaborazione”.
Come da prassi ormai consolidata, la Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA – prima di svelare i contenuti della sua grande mostra – anticipa la sua terza edizione attraverso un fitto calendario di appuntamenti e di incontri che, quest’anno, si preannuncia fin da subito ricco di significativa rilevanza culturale e artistica.
Il primo di questi eventi collaterali è la mostra In the matter of color. Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti che ha per protagonisti quattro tra i più importanti artisti italiani contemporanei.
Rosso. Bianco. Giallo. Blu. Sono i quattro colori principali che attraversano le differenti esperienze artistiche di questi maestri, protagonisti dell'arte contemporanea italiana e internazionale, che dopo l'anteprima assoluta tenutasi lo scorso anno presso la Whitestone Gallery, nelle prestigiose sedi di Taipei ed Hong Kong, si ritrovano in un inedito nuovo capitolo della mostra intitolata In the matter of color.
Presso le sale di Palazzo del Monferrato, con un progetto originale della Dep Art Gallery di Milano pensato e definito con Matteo Galbiati, unisce i capolavori di Natale Addamiano (1943), Alberto Biasi (1937), Pino Pinelli (1938), Turi Simeti (1929).
Il colore, infatti, inteso e dichiarato attraverso le sue consistenze, i suoi spessori, la sua malleabile duttilità espressiva, resta il tema cruciale che si sviluppa, sempre con una diversa attitudine, ispirazione e temperamento, nelle interpretazioni agite dalle rispettive ricerche, ormai consolidate e storicizzate, di Addamiano, Biasi, Pinelli e Simeti, artisti che non hanno mai rinunciato a ricorrere a questo elemento quale entità e soggetto identitario e primario del loro fare. Essere dentro e dietro la materia, lo spessore, il fatto determinato dalla concretezza del colore è il tracciato per rivendicare un ideale itinerario artistico nell'arte italiana dagli anni Sessanta a noi, di cui questi autori sono imprescindibili punti di riferimento.
La loro pratica, "diversamente" pittorica, ha conquistato nel tempo un'affermazione dettata dalla profonda attitudine all'analisi del colore che si interpreta e traduce, nelle loro opere, come agente attivo e dinamico di senso, instancabile motore di immagini, di idee, di tensioni e percezioni che movimentano, in modo fattivo e prorompente, lo spessore e la fisicità del supporto concreto su cui o da cui si origina.
Il colore si muove sulla tela, la scalfisce, la solca, la supera fino a frangerla e a determinarne un altro valore iconico che, senza tradire la consapevolezza di una storia trascorsa, abbandona ogni certo accademismo per proiettarsi in un'autonoma indipendenza che legge e rinnova la propria contemporaneità temporale.
Concreta e frantumata, monocroma o vibrante, ottica e suggestiva, ispessita e dispersa, la materia cromatica conduce a quattro considerazioni che, attraversando le loro storie personali e incrociando le vicende e gli accadimenti artistico-culturali della seconda metà del Novecento, proiettano la loro riflessione, e le conseguenti estetiche, nella piena attualità del nostro tempo, segno di un lavoro instancabile che ancora prosegue oggi e ancora molto ha da raccontare e da dire.
Le sale di Palazzo del Monferrato vivranno per aree cromatiche e zone tipologiche distinte  e, percorrendo una sequenza che isola colori e ricerche, vengono posti in relazione i capolavori in mostra, così da generare, grazie anche a questo allestimento appositamente studiato per questo luogo, nuovi confronti, promotori di possibili nuovi altri dialoghi e reciprocità, nonostante le differenze evidenti che intercorrono tra le loro opere.

Di Natale Addamiano I cieli stellati – serie di opere che rappresenta l'epicentro e l'orizzonte del suo immaginario – raccontano la sua passione per una pittura tradizionalmente intesa ed espressa, foriera di un romanticismo lirico e profondo, capace di oltrepassare i limiti stessi del paesaggio che provano a pronunciare.
L'infinito del cielo notturno diventa pretesto per animare intensità e frequenze che vivificano il colore in innumerevoli possibilità di lettura. Luce e atmosfere, nuvole e galassie, superano la loro stessa rappresentazione e diventano uno schermo di suggestione vivace, non solo per l'occhio, ma anche per l'anima. La poesia ripetuta di Addamiano ripristina un patto di leggibilità con l'opera pittorica offerto allo sguardo dello spettatore che, disabituato dal clamore di certe proposte attuali dell'arte, in lui ritrova la forza immaginativa ed evocativa di una pittura che, senza essere accademica, rinnova la propria tradizionale attualità.

Il racconto artistico di Alberto Biasi inizia nel 1959 con la fondazione del Gruppo Enne (di cui fa parte fino al 1967), esperienza che lo porta ad essere uno dei protagonisti delle "Nuove Tendenze" dell'arte italiana nel novero di quel contesto definito come Arte Programmata. Le sue opere, in questo senso, si orientano ad una relazione stretta con lo spettatore che in essa rivela un processo di interazione attiva, dinamica e rinnovata nel tempo e nelle diverse circostanze della visione. Percezioni e movimenti, alterazioni o mutazioni, apparenti o virtuali, agiscono come elementi innovativi tesi ad agire sulla struttura stessa dell'opera che muta sempre la propria istanza fisica e intuitiva. Luce, colore, materiali innovativi, dimensione oggettuale, incidenza fisica, alterazione strutturale e visiva, meccanica costruttiva, tensioni e torsioni sono alcuni degli elementi che attraversano la prolifica e diversificata produzione creativa di questo autore capace di rivoluzionare sempre gli assunti e le categorie del proprio pensiero.

Istanze pittoriche che vengono identificate nell'ambito della Pittura Analitica. Le sue interrogazioni lo hanno portato a indagare lo status del colore quale strumento principale e concreto del fare pittura. Superata la dimensione canonica del dipinto e il rigore di una geometria strutturata, fin dalla fine degli anni Settanta, la sua materia cromatica ha saputo evolversi in atto concreto, disseminato e agito nell'ambiente, dove il gesto e il segno identificano le tensioni primarie dell'artista.
Le sue pitture assumono forme, rugosità e tattilità di elementi che evidenziano macroscopicamente quella sensibilità che si manifesta nel derma del colore stesso. Nel micro della sua essenza nascosta, in lui deflagra all'estrema conseguenza l'atto, grandioso, eroico, perfino quasi disperato, di rompere e vincere l'unita del "quadro". Quadro non più sussistente e necessario per identificare il dipingere dell'artista, la cui autonomia si evince attraverso l'esperienza sensibile di una moltiplicazione di segni primari (rinnovati nei diversi colori) che portano la pittura a vivere ed accertarsi nel legame con l'ambiente e lo spazio che la riceve.

Il valore della pittura di Turi Simeti – che esordisce nel 1965 nella collettiva Zero Avantgarde nello studio milanese di Lucio Fontana – sta nell'aver eletto un elemento primario a segno moltiplicatore della sua azione artistica, salvaguardando l'identità della sua personale intuizione analitica. L'ovale si pone, infatti, come cellula identificativa del suo essere che, legata indissolubilmente alla riconoscibilità diretta dell'autore, si rende capace di rinnovare, in una ripetuta e differente prassi costante, la leggibilità assoluta della superficie quale luogo dell'accadere della forma-concetto del dipingere.
Anche in lui si definisce l'azione pittorica come fatto concreto che porta l'assoluto silenzio di stesure monocrome ad incontrare il valore e il senso della fisicità oggettuale non solo intuita e lambita concettualmente, ma vissuta con ritmo sulla pelle stessa del dipinto.
La tensione della tela si anima nell'estroflessione – che troviamo in altre, diverse, ricerche di artisti della sua generazione – secondo una pratica che traccia, nel rilievo della superficie, tutta la complessa struttura di relazioni, costruzioni e forze energetiche che agiscono sotto e dietro ad essa.

Nei quattro artisti si possono seguire percorsi autonomi che portano a definire un ideale riassunto di quella vivificante stagione che, nell'Italia del Secondo Dopoguerra, ha affermato l'eccellenza di ricerche, le quali non si sono limitate ad esprimere il valore di estetiche artistiche, ma hanno anche colto la testimonianza di artisti pensatori, veri poeti, rivoluzionari e attenti recettori dei sentori del proprio tempo. Sono quattro maestri, instancabili narratori, la cui visione prosegue ancor oggi e, in questa mostra, si ha modo di cogliere un importante momento di raffronto e dialogo attraverso un nucleo importante di capolavori attentamente selezionati.
La mostra è una preziosa occasione per poter osservare, dopo le precedenti due tappe in estremo Oriente della mostra, l'incisività dei loro racconti che, senza essersi ancora esauriti, sono la miglior attestazione di quell'esperienza dettata da una storia e da una tradizione che ha, in loro, le sue radici in un passato mai rinnegato e sempre tenuto come modello per determinare, nell'attualità del presente, il valore massimo di un'innovazione che guarda sempre al futuro. Dentro e dietro la materia del colore.

Questa esposizione è stata realizzata grazie al supporto logistico e di allestimento di Artbus

La mostra, visitabile fino al 5 gennaio 2020 rientra negli eventi collaterali della Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA III Edizione 2019 2020 organizzata da Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee
Calendario:
16 novembre 2019 – 5 gennaio 2020 IN THE MATTER OF COLOR
11 gennaio – 2 febbraio 2020 SANDI RENKO
8 febbraio – 2 marzo 2020 PAOLO MASI
7 marzo – 5 aprile 2020 BIENNALE D'ARTE DI ALESSANDRIA OMNIA III Edizione 2019 2020
SCHEDA TECNICA
Titolo:
In the matter of color. Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti

Periodo:
16 novembre 2019 – 5 gennaio 2020
Inaugurazione sabato 16 novembre 2019 ore 17.00

Artisti:
Natale Addamiano, Alberto Biasi, Pino Pinelli, Turi Simeti

A cura di:
Matteo Galbiati

Organizzazione:
Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee, Alessandria
con
Camera di Commercio di Alessandria
Dep Art Gallery, Milano

Coordinamento:
Fabrizio Priano (presidente Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee)
Francesca Parrilla (coordinatore generale Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee)
Antonio Addamiano, Amanda Nicoli, Valentina Mango, Valentina Tarquini, Alessandra Stefanini (Dep Art Gallery)

Con il patrocinio di:
Provincia di Alessandria
Comune di Alessandria
Camera di Commercio di Alessandria

Logistica e allestimento:
Artbus

Sede:
Palazzo Monferrato
via S. Lorenzo 21, Alessandria

Orari:
venerdì ore 16.00-19.00; sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00; chiuso da lunedì a giovedì
Ingresso libero

Info:
Palazzo del Monferrato
+39 0131 313400
info@palazzomonferrato.it
www.palazzomonferrato.it

Info e materiali stampa:

Francesca Parrilla
+39 338 4602521
francescaparrilla15@gmail.com

Dep Art Gallery
+39 02 36535620
ufficiostampa@depart.it

sabato 9 novembre 2019

INAUGURATA "SOGNO-CONFINE-EQUILIBRIO" A GENOVA


INAUGURATA “SOGNO-CONFINE-EQUILIBRIO” A GENOVA

i due artisti con lo chef Andea De Galleani


Genova – E’ stata inaugurata venerdì scorso, 8 novembre 2019, la mostra allestita nell’ elegante DeGa Ristorante in zona Carignano a Genova, titolata “Sogno-Confine-Equilibrio” con le opere di due artisti e coniugi conzanesi, Nadia Presotto e Renato Luparia.
Gli ospiti presenti alla serata hanno ammirato gli acquerelli di Nadia Presotto,  frutto di lumeggiature che, con diverse gradazioni d’intensità, ora più diluite ora leggermente più corpose, attraverso la tecnica del bagnato sul bagnato, impregnano la porosità della carta con le sole pennellate, escludendo schizzi o tracce di disegni preparatori.
Particolare interesse anche per le stampe fotografiche fine art di Renato Luparia, stampate su carta cotone, della serie “Il suono del silenzio”, progetto artistico di immagini realizzate in Monferrato, con la neve e la nebbia, già esposte sia in Italia che all’ estero e presenti anche nel volume “Italia Intima” edito dall’ Archivio Fotografico Italiano. Tempo, memoria e natura sono i temi centrali delle sue immagini, che regalano allo spettatore un mondo etereo e incantato.
Tra gli ospiti della serata anche giornalisti e l’ esperta d’ arte Laura Gambardella di Treccani Arte che ha elogiato le opere dei due artisti.
con l' esperta d' arte Laura Gambardella di Treccani Arte

Lo chef Andrea de Galleani (che per alcuni anni ha abitato in San Giorgio Monferrato) ha preparato una cena dai sapori piemontesi in omaggio i due artisti.
DEGA Ristorante nasce nel 2014 nel cuore dell’ esclusivo quartiere residenziale Carignano in Genova, in via Ilva 1 h. Gli interni offrono un ambiente elegante e luminoso; la cucina rivisita i piatti della tradizione ligure proponendoli in chiave contemporanea. Recentemente è stato premiato con il Diploma di Buona Cucina dalla Delegazione genovese dell’ Accademia Italiana della Cucina ed è inserito nelle guide di “La Repubblica” e “L’ Espresso”.
“Sogno-Confine-Equilibrio” è visitabile fino a fine anno – DeGa Ristorante – via Ilva 1h, Genova-Carignano. Per prenotazioni al ristorante tel. 010.543356.








martedì 5 novembre 2019

Nadia e Renato Luparia in mostra a Genova


IL MONFERRATO DI NADIA PRESOTTO E RENATO LUPARIA A GENOVA
“Sogno-Confine-Equilibrio” allestita nell’ elegante DEGA Ristorante


Genova -  Dopo la mostra a Celle Ligure dello scorso mese, ecco che la mostra “Sogno-Confine-Equilibrio” con le opere di due artisti e coniugi conzanesi, Nadia Presotto e Renato Luparia,  approda a Genova, nell’ elegante ristorante DEGA, sito in zona Carignano a Genova, con inaugurazione venerdì 8 novembre alle ore 19.
Nadia Presotto presenta i suoi amabili acquerelli,  frutto di lumeggiature che, con diverse gradazioni d’intensità, ora più diluite ora leggermente più corpose, attraverso la tecnica del bagnato sul bagnato, impregnano la porosità della carta con le sole pennellate, escludendo schizzi o tracce di disegni preparatori.
Renato Luparia espone stampe fotografiche fine art su carta cotone, della serie “Il suono del silenzio”, progetto artistico di immagini realizzate in Monferrato, con la neve e la nebbia, già esposte sia in Italia che all’ estero e presenti anche nel volume “Italia Intima” edito dall’ Archivio Fotografico Italiano. Tempo, memoria e natura sono i temi centrali delle sue immagini, che regalano allo spettatore un mondo etereo e incantato.
DEGA Ristorante nasce nel 2014 nel cuore dell’ esclusivo quartiere residenziale Carignano in Genova, in via Ilva 1 h. Gli interni offrono un ambiente elegante e luminoso; la cucina diretta dallo chef Andrea De Galleani (per alcuni anni residente in San Giorgio Monferrato), rivisita i piatti della tradizione ligure proponendoli in chiave contemporanea. Recentemente è stato premiato con il Diploma di Buona Cucina dalla Delegazione genovese dell’ Accademia Italiana della Cucina ed è inserito nelle guide di “La Repubblica” e “L’ Espresso”. In occasione dell’ evento inaugurale preparerà un menù dai sapori monferrini.
La mostra allestita al DEGA Ristorante – Via Ilva 1 h – zona Carignano – Genova,  è visitabile fino al 31 dicembre 2019 con ingresso libero.
Per prenotazioni al ristorante tel. 010.543356.