L' artista Gastone Cecconello in mostra a Salussola
SALUSSOLA (BI):
“Retouches” la mostra di Gastone Cecconello
S’
inaugura sabato 30 aprile dalle ore 17 alle 22.30 la personale dell’ artista
Gastone Cecconello allestita presso il Museo Laboratorio dell’ Oro e della
Pietra di Salussola (BI), titolata “Retouches”.
Questo
il testo di Angelo Gilardino: “ La pazienza non basta. Anzi, nella pazienza ci
si può perdere. I lavori di Gastone Cecconello –i polimaterici, le sculture, i
grandi dipinti – infiniti pensieri suggeriscono, meno quello che l’ autore ci
abbia speso pazienza: energia, immaginazione, bravura, furore controllato, si,
ma non pazienza, anzi tutto quello che ha fatto sembra scandito da una folgore,
bruciato nel tempo di una miccia corta. Questi disegni, invece, sembrerebbero
smentire il modus operandi e il carattere stesso dell’ artista: qui, la
pazienza ha avuto una parte immane – non si tracciano milioni di segni se non
si dispone di pazienza in misura biblica. Ma non basta. C’ è voluto dell’
altro. Soprattutto energia, immaginazione, bravura…e alla fine, la musica è la
stessa: che decidano di volare o di salire gradino per gradino la scala di
Giacobbe, sempre angeli sono. E procedono per divinazione e forza, quale che
sia la velocità del loro movimento. Il pericolo di smarrirsi nella minuzia dei
tratti equivale a quello di mancare il bersaglio nel gesto fulmineo che occupa
in pochi istante un grande spazio: ne è immune solo l’ artista che ha dentro di
sé una bussola infallibile.
Questi
disegni sono il risultato di una religiosa osservazione delle cose nel silenzio
(che fa dir loro tutto), dei corpi senza parola (che si esprimono al massimo
del loro potere), e rivelano i rapporti misteriosi che legano gli oggetti, le
loro affinità, le loro interrelazioni, i loro antagonismi. L’ osservazione è
anche un giudizio, che si esprime elevando gli oggetti minimi a dignità di
emblemi, caricandoli di potere. E’ un procedimento che investe non tanto la
forma, quanto l’ essenza delle cose, il loro modo di rivelarsi alla coscienza.
E’
una scoperta che si appropria del consueto su un piano cognitivo totalmente
diverso. Sono gli oggetti di sempre, mai visti così. Ad annunciarli, ad
avvolgerli, non è uno squillo araldico, ma una silente rarefazione dello
spazio-tempo che li rende risolutivi, perentori, traboccanti di senso proprio
nella misura in cui sembrano rifuggire dal oro significato “reale”: essi
acquistano, infatti, la gravità iconica dell’ enigma e, al tempo stesso, la
grazia saggia e ironica di un proverbio, la straniata forzatura di un rebus e
la logica impellente di un’ evidenza che li rende esaustivi e, nella loro
aliena limpidezza, incontrovertibili.
E
ancora la domanda di Gauguin (Di dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?) che
sottende questi disegni, ma a farla rimbalzare nel tempo non è la calorica
tavolozza di un genio che apre la visione di mondi lontani, è invece la
conquista del monotono pennino di un Maestro che, resosi umile e tenace, nell’
interazione del suo gesto trova l’ accesso a una diversa visione di questo
mondo, la risposta raggiungibile soltanto al di là del conosciuto: è un
segno-mantra che, grattando la sottile pellicola dell’ immagine-parvenza, la
oltrepassa e, da un raggiunto “oltre”, ce la restituisce pacificata, immersa
nella consapevolezza e nella beatitudine che costituiscono l’ approdo più alto
della sapienza”.
La
mostra si inserisce nell’ ambito della festa dedicata al beato Pietro Levita,
patrono di Salussola e gode del patrocinio del Comune; è visitabile tutti i
sabati e le domeniche di maggio con i seguenti orati: domenica 1° maggio dalle
9 alle 18 – sabato dalle 14.30 alle 18 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15
alle 18. Via Duca d’ Aosta 7 – Salussola (BI).
Per
maggiori informazioni: www.museolaboratoriosalussola.org
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page