Paolo Masi espone in Alessandria
Fabrizio Priano, presidente
dell’Associazione Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee
e della Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA
in collaborazione con la Camera di Commercio di
Alessandria
ha il piacere di annunciare:
dall'8 febbraio al 2 marzo 2020
PAOLO MASI
Pittura, vibrazione e segno. 60 anni di ordinata
casualità
Inaugurazione sabato 8 febbraio ore 17.00
a cura di
Matteo Galbiati
organizzazione
Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee
in collaborazione con
Camera di Commercio di Alessandria
e con
FerrarinArte, Legnago (Verona)
Kromya Art Gallery, Lugano (Svizzera)
terzo evento collaterale
Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA III Edizione
2020
con il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia
di Alessandria, Comune di Alessandria
presso
Palazzo del Monferrato
via San Lorenzo 21 in Alessandria
Il programma di avvicinamento alla Biennale
d'Arte di Alessandria OMNIA III Edizione 2020 prosegue con l'appuntamento
del terzo importante evento collaterale che, dopo In the matter of color.
Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti e Sandi Renko. Fuori
dalle righe. 1969-2019. 50 anni di percezione visiva, conferma Palazzo
del Monferrato come sede d'eccellenza ad Alessandria per la
promozione e la diffusione della cultura artistica contemporanea presentando Paolo
Masi. Pittura, vibrazione e segno. 60 anni di ordinata casualità.
Mantenendo anche in questa occasione la proficua
collaborazione tra l'Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee,
ideatrice e promotrice della Biennale, e la Camera di Commercio di
Alessandria, proprietaria dello storico palazzo, questa mostra si propone
come un'inedita importante antologica che ha per protagonista un maestro
indiscusso nel panorama storico-artistico italiano come Paolo Masi
(Firenze, 1933), di cui raccoglie, grazie al sostegno, al supporto alla
partecipazione puntuale al progetto dello stesso artista e delle gallerie FerrarinArte
di Legnago (Verona) e Kromya Art Gallery di Lugano (Svizzera),
una selezione di capolavori degli ultimi sessant'anni della sua intensa,
variegata e prolifica attività di ricerca e sperimentazione.
Fabrizio Priano Presidente
dell’Associazione sottolinea:
“La terza mostra del percorso della Biennale
d’Arte di Alessandria, dopo “In the matter of color”, Addamiano, Biasi,
Pinelli, Simeti e “Fuori dalle righe. 1969-2019. 50 anni di percezione visiva”,
Sandi Renko, sarà una personale di Paolo Masi, dal titolo “Pittura, vibrazione
e segno. 60 anni di ordinata casualità”.
La mostra prosegue il percorso e la strada
tracciata da questa edizione della Biennale che vuole portare in città la
grande arte con un respiro internazionale, proponendo Maestri dell’arte
contemporanea che con il loro lavoro e le loro sperimentazioni hanno innovato
il panorama artistico nel ‘900.
La mostra di Paolo Masi, fiorentino, classe 1933,
offre una selezione di opere che ripercorrono sessant'anni della sua attività
artistica, ricca di innovazione, di ricerca e di armonia.
Anche questa volta gli alessandrini potranno
respirare l’aria della grande arte internazionale restando comodamente in città
e potranno farlo gratuitamente, altro punto di grande orgoglio per me e per
tutti gli amici dell’Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee”.
Le opere permettono al visitatore di immergersi
nel linguaggio espressivo di Masi di cui, in un percorso espositivo studiato
e pensato appositamente per questo luogo, si osserva la logica acutezza, la
passionalità concentrata e l'infaticabile revisione e rimessa in discussione
dei postulati e dei principi della pittura in generale e della propria in
particolare. La mostra ad Alessandria, inoltre, rappresenta un primo
appuntamento di una serie di altri che, in luoghi con allestimenti scelti
specificatamente e mai adattati (il calendario è ancora in via di definizione),
vogliono approfondire il pensiero dell'artista con una revisione
storico-critica del suo linguaggio che avrà, come documentazione fondamentale,
la pubblicazione di una significativa monografia dedicata all'artista
fiorentino alla fine di questo itinerario di progetti espositivi.
Scrive Matteo Galbiati, curatore della
mostra:
"L'esperienza di Paolo Masi costituisce
un'importante testimonianza che lo colloca nel pieno del dibattito artistico
che ha connotato il panorama italiano – e non solo – a partire dalla fine degli
anni Cinquanta e che ha messo in forte discussione, se non vera e propria crisi
fondante, la pittura. Masi ricorre, senza mai tradirlo, al mezzo pittorico come
strumento ancora efficace nel pronunciamento originario e perdurante nella sua
attualità rinnovata e rinnovabile, essenziale nel definire un complesso
meccanismo di relazioni con chi osserva.
La sua pittura sa essere esperienza e articola
una sofisticata gamma di possibilità che non soffocano mai lo stesso espediente
pittorico in un dogmatismo prestabilito o in un rigido protocollo di formalismi
che, perduti in un intellettualismo vacuo e lontano dall'essenza reale delle
cose, si chiudono nell'annichilamento delle loro stesse prospettive
intellettive. Masi dipinge con quel senso di orgogliosa e sentita responsabilità
che itera la pittura nel tempo e nello spazio del vivere; la sua astrazione non
è speculazione artefatta, ma sempre presenza di memorie ed è, per questo,
capace di far affiorare deduzioni e intuizioni che consolidano il patto tra
nuova conoscenza ed esperienza vissuta, tra immaginazione creativa e sensazioni
pregresse.
La sua pittura va letta in sinergia con la sua
estensione fisica che, con le risoluzioni dalle differenti apparenze,
avvantaggiandosi di caso e scelta, di intenzione e di imprevisto, si carica di
un valore pulsante e mutevole, mai chiuso e assoluto, per essere acclarata
testimonianza al di là di ogni contingenza limitante.
La sua identità di "pittore",
costituendosi come scrittura della/nella materia, abilita il suo agire ad intercettare,
allora, un insieme potenziale di presenze che, concentrate come tensione
poetica, ridiscutono il colore, il gesto, il segno, i supporti e le altre
componenti basilari dell'oggetto quadro, rinnovandone l'identità e innervandone
il proprio "corpo" con energie vive e sollecite.
L'esercizio cromatico viene esperito con un
rinnovamento costante di tecniche, gestualità e modalità risolutive, in cui il
fare, per questa prolificità concettuale e concreta, si determina ed esplicita
nella forma di un'inestricabile matassa di relazioni le quali, acquisite dalle
prolifiche manifestazioni della sua essenza diffusa, sanno naturalmente
trasferirsi all'altro.
Masi, in definitiva, salva la pittura
modificandola continuamente; lasciandosi stupire accetta il senso di una
libertà d'azione che diviene salvifica. Egli ricerca e sperimenta, con convinta
determinazione, la possibilità agente del fatto pittorico, il suo essere
testimonianza concreta e attiva, presente e valida, non solo nella
contemporaneità artistica, ma anche nella sua estensione di valore sociale.
Nell'opera dell'artista fiorentino comprendiamo che la radice e l'essenza del
suo rinnovamento e della sua messa in discussione costante è il cercare la
verità del reale, nel coglierne le indicazioni come metafore di una possibile
trasfigurazione dell'immagine del dipinto semplicemente respirando appieno il
vivere del mondo."
In mostra saranno esposti una quarantina di
lavori che consentono un efficace spaccato riassuntivo della lunga ricerca
di Masi che, ininterrotta arriva all'oggi ancora forte del suo accento emotivo;
alimentata continuamente dall'energia propulsiva del suo autore che,
infaticabile, prosegue la propria sintesi narrativa, rivoluzionando sempre il
presupposto che ne sta alla base e consegnando all'attualità del presente il
senso di una liricità che oltrepassa, sempre e comunque, il limite confinato
del quadro.
BIOGRAFIA
Paolo Masi nasce a Firenze nel 1933, dove vive e
lavora. Dopo aver elaborato negli anni Cinquanta e Sessanta un'attività
articolata, complessa e diversificata, si avvicina alle contestuali esperienze
analitico-riduttive, scomponendo e riorganizzando sul pavimento e contro le
pareti aste di alluminio, specchi, fili o piccole stecche di plexiglas colorato,
che estendono anche alla terza dimensione la ritmicità dello
"spazio-colore". La fase successiva coincide con il ritorno alla
bidimensionalità attraverso il progetto “Rilevamenti esterni - conferme
interne” (1974-76), elaborazione che egli sviluppa all'esterno e all’interno
del suo studio con le “Tessiture” (tela grezza cucita) e i “Cartoni” da
imballaggio, dove utilizza per la prima volta adesivi trasparenti e coprenti,
facendo emergere la struttura interna del materiale. Partecipa alla Biennale di
Venezia (1978); alla XI Quadriennale romana (1986); alle mostre Kunstlerbücher
di Francoforte e Erweiterte Fotographie Wiener Secession di Vienna
(1980); alla mostra parigina sul libro d'artista (Centre Georges Pompidou,
1985), ad Arte in Toscana 1945-2000 (Palazzo Strozzi, Firenze, Palazzo
Fabroni, Pistoia, 2002) e alla mostra Pittura Analitica. I percorsi italiani
1970-1980 (Museo della Permanente, Milano, 2007). Le opere successive sono
i Contenitori di forma colore, le Serialità e nuovamente i Cartoni
(superfici di vario tipo: legno, tela, carta), sulle quali l'artista interviene
con una complessa operazione pittorica. La serie di plexiglas Trasparenze,
iniziata nel 2000, dipinta con la tecnica della vernice spray, permette
all'artista di operare una nuova definizione dello spazio attraverso
"sollecitazioni cinetico-cromatiche" di luci e ombre. Nel 2016
partecipa alla mostra Interrogare lo
spazio, FerrarinArte, Legnago VR e nel 2017 alla mostra Pittura analitica. Origini e continuità, Villa Contarini, Piazzola
sul Brenta PD e Rocca di Umbertide PG.
La mostra rientra negli eventi collaterali della Biennale
d'Arte di Alessandria OMNIA III Edizione 2020 ed è organizzata dall'Associazione
Libera Mente Laboratorio di Idee
Calendario prossimi eventi:
8 febbraio – 2 marzo 2020 PAOLO MASI. Pittura,
vibrazione e segno. 60 anni di ordinata casualità
7 marzo – 5 aprile 2020 BIENNALE D'ARTE DI ALESSANDRIA OMNIA III
Edizione 2020
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