"ITALIA INTIMA" IN SICILIA
L’AFI presenta mostra e libro ITALIA INTIMA a
Scicli - Ragusa
Per la prima volta l’Archivio
Fotografico Italiano approda in Sicilia con una mostra che coniuga memoria e
contemporaneità, autori storicizzati e autori emergenti nell’ottica della
promozione della fotografia d’autore, in piena sinergia con le realtà locali e
con il Comune di Scicli, attento e scrupoloso promotore dell’evento, grazie
all’Assessorato alla Cultura, allo studio fotografico del noto maestro Giuseppe
Leone e, non ultima, la rinomata Libreria Don Chisciotte di Scicli.
L’AFI avrà uno spazio di eccezionale
valore storico ed artistico: l’ex Convento della Madonna del Carmine, costruito
fra la seconda metà del Seicento e la prima del Settecento, concesso
dall’Amministrazione Comunale di Comune, in particolare per la sensibilità
dimostrata dall’Ass.re alla Cultura, nonché vicesindaco, Caterina Riccotti.
L’ex convento, finito di restaurare nel
2017, ha un’anima volta al Bello per antonomasia pertanto è nelle sue finalità
diventare un Centro Artistico Polifunzionale, progetto approvato e finanziato
dal Ministro Dario Franceschini. Lo spirito dell'AFI si ritrova pienamente in
tale scelta poiché racchiude una serie di concetti che ben interpretano la
filosofia dell'Archivio, nato principalmente per progettare ricerche e
custodire opere altrimenti disseminate e perdute, ma anche con la finalità di
divenire luogo di collezione, conservazione, valorizzazione e fruizione di
raccolte fotografiche, oggi riconosciute dalla legislazione come "bene culturale".
ITALIA INTIMA
Dal neorealismo spunti di
contemporaneità
Nuovo
libro in mostra – collana editoriale Afi
Mostra organizzata in collaborazione con lo studio
fotografico Giuseppe Leone
L’idea dell’Italia è certamente quella
di un luogo in cui architettura e paesaggio si incontrano dialogando attraverso
le tante testimonianze dell’arte, rendendo il paese tra i più incantevoli al mondo.
Questo libro non è finalizzato a
rimarcate le bruttezze che l’uomo moderno ha edificato ma piuttosto far
riflettere sul patrimonio che dobbiamo tutelare e ammirare, partendo dalle
storie del neorealismo, legate al dopoguerra, alla ricostruzione, alla vita
semplice che da vestigie hanno costruito culturalmente l’uomo e il suo abitare.
Tra analogico e digitale, due teorie che
si incontrano nel divenire delle generazioni, mettendo in relazione le
esperienze che sconfinano nella narrazione visiva, che la mente elabora e
traduce in rime cromatiche, sfumature di grigio, sguardi incantati, suggestioni
emozionali.
Le immagini di Elio Ciol, legate agli anni ’60, sono la rappresentazione visiva di
sentimenti e sensazioni personali che ha catturato con stile inequivocabile in
vari luoghi, lasciandosi ammaliare dai paesaggi, dalla gente e dalle atmosfere.
Una visione romantica che ci accompagna dentro la serie di Giuseppe Leone che narra della sua Sicilia, attraverso vedute più
aspre, in un bianco e nero tagliente, componendo scene in cui l’uomo viene
collocato tra le architetture scolpite nella memoria in un turbinio di
grafismi. Il piccolo Rosario insieme al padre, nel racconto di Vittorini, ci
conduco in un viaggio alla scoperta di Scicli delle sue strade, dei luoghi
celati, dei volti di donne e delle bellezze inattese, in una Scicli senza
tempo.
Come non apprezzare il progetto di Roberto Venegoni che nel suo girovagare
tra i silenzi dell’isola di Pianosa, ritrova le tracce di un passato in cui un
muro divideva gli spazi, la vita e la reclusione, offrendo con il suo sguardo
discreto e una varietà di tinte tenui, un’amabile interpretazione dei luoghi,
che pur nella deserto abbandono, paiono serbare i passaggi di vita che hanno
popolato questi per anni.
Le
immagini di Marco Ferrando ci
portano invece in un paesino dell’alta Liguria.
Si tratta di una storia che arriva da
lontano, dagli anni novanta, quando censiva i moltissimi edifici rurali della
zona. Entra in contatto quindi con molti degli anziani proprietari,
guadagnandone la fiducia e diventando l’amico, sciogliendo le diffidenze. Marco
realizza la sua ricerca nei mesi invernali perché qui si concentra il maggior
“pathos” nel vivere in un luogo con le caratteristiche di durezza tipiche di un
borgo di montagna, pur essendo in territorio ligure. Il viaggio casa per casa,
la vita che ruota intorno alla stufa, i racconti di viva vissuta, nei bar,
quale posto migliore d’aggregazione e di ritrovo.
La serie di Renato Luparia è rivolta al paesaggio piemontese delle colline del
Monferrato. Sono i campi privi di limiti, invasi da nebbie vergini ad indicare
un possibile cammino di conquista. Contro i frastuoni e le volgarità dei grandi
centri commerciali, degli svincoli autostradali all’ora di punta, dei campi
sportivi gremiti da folle urlanti, le campagne silenziose si mostrano in tutta
la loro enigmatica bellezza. È il silenzio la chiave di lettura e l’invocazione
che l’artista esprime con pochi rarissimi elementi che affiorano dai bianchi eterei.
Mario
Vidor ci
porta in un luogo d’incanto, invidiato nel mondo: Venezia. Non è facile
fotografare la città più fotografata al mondo, ma Vidor non subisce il
condizionamento e cerca un proprio punto di vista, che non lascia spazio ai
luoghi comuni. Si immerge nelle calle, attende la sera per vivere le atmosfere,
riprende le persone nei momenti privati, si affaccia alla laguna con sentimento
che il bianco e nero analogico traduce in armoniche nuance dal fascino senza
tempo.
Infine le fotografie di Claudio Argentiero che, affascinato dal
paesaggio perduto, trova nei territori di Verdi una condizione di sospensione
temporale che appaga l’animo. Case
rurali appaiono senza tempo, i vicini centri abitati a misura d’uomo, la
riservatezza regna perpetua, solo qualche accenno di modernità ad inglobare
case e storie vissute. Il colore fissa la luce su un pentagramma virato sulle
tonalità tenui, sullo sfondo appaiono, come un sussurro, piccole abitazioni,
mentre la neve scende candida disegnando nuovi
scenari.
L’Italia intima è prima di tutto il
sentire di ogni autore, di chi ha scelto con coscienza il pretesto del tema per
parlare di sé e delle proprie percezioni, delle nostalgie e delle scoperte, con
rancore o con amore, nel pensiero espressivo che si fa immagine.
Progetti che sono degni di un posto
d’onore negli archivi della memoria e per questo ancor più importante il ruolo
che riveste l’Afi nel promuovere confronti e dibattiti attorno al tema delle
esperienze, ben più significativa di quella prettamente tecnica.
PRESENTAZIONE
AFI
L’Archivio
Fotografico Italiano da oltre dieci anni si dedica con vivacità alla
valorizzazione e diffusione della fotografia d’autore, progettando e
sviluppando ricerche finalizzate ad accrescere il patrimonio visivo, storico e
contemporaneo, con lo scopo di arricchire qualitativamente la propria
collezione. I soggetti sono i più svariati: dal reportage al giornalismo, dal
territorio agli spazi architettonici, dal ritratto al lavoro, alla fotografia
di ricerca e d’arte, con particolare attenzione anche alle immagini storiche e
del recente passato. A oggi molti i progetti tradotti in mostre itineranti e
libri di pregio, presentati a livello europeo.
L’Afi
collabora con enti pubblici, archivi privati, scuole e istituti, proponendo
percorsi didattici, educativi e di gestione del patrimonio visivo, sotto il
punto di vista della conservazione e della catalogazione, incoraggiando il
collezionismo, partecipando a conferenze e piani formativi presso diverse
scuole. L'avvio di una collana editoriale, ha consentito all'Afi di proporsi
anche al di fuori dei confini nazionali, con lusinghieri consensi, promuovendo
la fotografia italiana e gli autori rappresentati in ambienti riservati a
operatori qualificati e cultori di fotografia e d’arte. Ad oggi 38 i libri
pubblicati. L’Afi è anche Laboratorio di stampa fine art, apprezzato da
numerosi artisti.
Aderendo
a un progetto europeo ha ottenuto da EPSON il marchio di certificazione
DIGIGRAPHIE, che attesta la qualità dell’atelier nella realizzazione di stampe
fine art da collezione, a tiratura limitata, su carte di pregio, artigianali, e
prodotti garantiti nel tempo. Degni di nota gli eventi organizzati annualmente.
Tra i più rilevanti il Festival
Fotografico Europeo, varie rassegne a tema, progetti di documentazione e
valorizzazione del territorio. www.europhotofestival.it
L’Afi
vanta collaborazioni a livello europeo, in particolare partecipando da molti
anni ai RIP di Arles, nella settimana di apertura con un proprio spazio, in
collaborazione con il comune francese, a Grenoble proponendo la fotografia
italiana e a Parigi, con un proprio stand, nell’ambito di FOTOFEVER.
Dal
2017 ha attivato una collaborazione proiettata nel tempo con Photo Beijing a
Pechino, con la finalità di rappresentare la fotografia italiana in Cina e far
conoscere gli artisti cinesi in Italia. Partecipa a fiere d’arte, proponendo la
fotografia d’autore a collezionisti ed esperti a livello europeo.
Una
sobria ma esaustiva raccolta di opere della collezione è visibile nel sito: www.archiviofotografico.org
(Comunicato stampa)
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