Inaugurata“AQUA AURA. SOMEWHERE OUT THERE” in Alessandria
INAUGURATA “AQUA AURA. SOMEWHERE OUT THERE” IN ALESSANDRIA
L' artista Aqua Aura e il curatore Matteo Galbiati
Alessandria – E’ stata inaugurata sabato scorso, 25 novembre, la mostra dell’ artista Aqua Aura, allestita nelle due prestigiosi
sedi alessandrine, in Palazzo Cuttica e nelle Sale d’ Arte titolata “Aqua Aura.
Somewhere out There”, curata da Matteo Galbiati. L’evento rappresenta l’
apertura della II Biennale d’ Arte di Alessandria OMNIA 2017, realizzato dall’
Associazione Culturale Libera Mente, in collaborazione con l’ Associazione
Culturale Arteam, con il sostegno e la collaborazioe del Comune di Alessandria
ed i Patrocini della Provincia e del Comune di Alessandria. Main sponsor
Cooperate s.r.l., media partner Espoarte, catalogo Vanillaedizioni.
L’ artista Aqua Aura e protagonista di
questa mostra in qualità di
vincitore dello Special Project dell'Arteam Cup 2015 conferito
dall'Associazione Culturale Arteam. Nelle due location l'artista
presenta due progetti simmetrici e integrati che raccontano la sua storia
artistica e delineano i temi della sua lunga ed articolata ricerca, presentando
sia opere di repertorio (Sale d'Arte) sia, in un allestimento site-specific
pensato appositamente per il luogo, opere completamente inedite e appartenenti
all'ultima fase della sua costante sperimentazione e indagine (Palazzo
Cuttica).
Il titolo della mostra - Somewhere
Out There - riprende una frase che lo scienziato americano e ricercatore
astrofisico Carl Sagan, fondatore del progetto SETI sulla ricerca di
intelligenze extraterrestri nel cosmo siderale, pronunciò in un articolo del
1977 pubblicato sulla rivista Newsweek Magazine e che ha suggestionato
l'artista per la forza con cui in quel testo il ricercatore esortava i giovani
a impegnarsi, con lo stupore e la motivazione di ricerca, con entusiasmo e
convinzione, a cercare di spingersi sempre nella direzione delle nuove
frontiere della conoscenza*. Con lo stesso spirito Aqua Aura ha sempre mosso la
sua visione estetica all'indirizzo dell'esplorazione di immagini in cui micro e
macro cosmo della conoscenza visibile e invisibile si contaminano e
confrontano. I suoi "paesaggi" immaginari - come le sculture, i
video, i lightbox e le installazioni - cercano sempre una peculiare dilatazione
o compressione con cui si approfondiscono le possibilità del
campo visivo, reso sensibile proprio dal modus dedotto dalle indagini
percettive che l'artista conduce su quanto esiste, si percepisce o si intuisce
nel e dal mondo reale.
Tutte le opere ci fanno intraprendere un
intrigante viaggio in un mondo nuovo dove toccare altre possibilità del
reale, anche quando la certezza della visione pare essere deviata, minata o
stravolta nel suo apparire tangibile, messa in discussione dalle nuove ipotesi
sollecitate dall'occhio e dall'animo dell'artista. Paesaggi e microcosmi
microscopici aprono allo sguardo una contaminazione ibrida di luoghi e mondi:
dal panorama artico al tessuto infra-cellulare, la visione viene stimolata a
continui spostamenti di campo che trasferiscono la riflessione dalla realtà dell'universo
all'intuizione di sentori interiori e mentali, dove l'invisibile immaginato del
pensiero tocca la verità delle cose.
Realtà fisica
e mentale, tra metafora e metafisica, si combinano con quell'alchimia, unica e
poetica, che solo le atmosfere di Aqua Aura sanno evocare con tanta passione e
intensità.
I due luoghi distinti, quindi, diventano uno scrigno specialissimo dove
incontrare l'emozionante suggestione che le sue opere sanno produrre.
Nelle nobili stanze di Palazzo Cuttica,
fortemente connotate da un'architettura storica di notevole pregio e da quelle
eterogenee collezioni d'arte che qui sono "naturalmente" presenti,
Aqua Aura ha deciso di mantenere l'aspetto da Wunderkammer del sito: le opere
antiche si legano alle opere contemporanee dell'artista in un unicum
fortemente connotante. Pochi interventi e molto attentamente calibrati vogliono
integrarsi con le specificità "complesse"
di questi ambienti per definire una sorta di "saturazione visiva" e
un percorso "immersivo" fortemente caratterizzante nell'impatto
emozionale.
Le opere di Aqua Aura vogliono sì
proporsi come nuovi oggetti di meraviglia che arricchiscono una collezione
storica, ma anche invitano ad osservare e indagare con cura, proprio per la
loro attrattiva catalizzante, sono capaci di coinvolgere ogni spettatore e di spingerlo verso il desiderio di apertura
a nuove conoscenze: opere come The Gift o le immersive e travolgenti
installazioni video-multimediali Millenial Tears e The purple
resonance agiscono amplificando visioni di ambienti particolari ed
estremi o immagini derivate dal microscopio elettronico che, attraverso
corpuscoli di una corporeità invisibile alla
percezione, incontrano il nostro spazio vivibile e visibile, acuito ora da una
nuova multisensorialità totalmente
imprevista in tali termini.
Anche nelle Sale d’Arte si snoda un
percorso che cerca un dialogo con il luogo presentando una seria di opere che
accolgono - in un ribaltamento concettuale rispetto al concept previsto
per Palazzo Cuttica - due capolavori conservati nelle collezioni dei Musei
Civici di Alessandria, uno di Casorati (pensato per il piano inferiore) e uno
di Fillia (al piano superiore). In un allestimento espositivamente più
convenzionale, la serie Scintillation, che occupa in modo esclusivo
tutto il luogo, racconta di un paesaggio che l'artista ha saputo re-inventare
con la sua intuizione sempre in bilico tra realtà inventata
e immaginata e realtà vera e
tangibile.
Nei due ambienti delle Sale d'Arte si
collocano due tipologie leggermente diverse di immagini legate alla ripresa
dell'ambiente: da una parte (piano superiore) il dialogo resta ancorato ad una
resa più realistica dei soggetti, mentre al piano inferiore il paesaggio
diventa pretesto per una rilettura in chiave individuale e metafisica della
Natura che ci circonda, innescando meccanismi di definizione dello sguardo che
viene spinto a considerazioni esistenziali, oniriche e immaginifiche,
misteriose e imprevedibili.
I paesaggi "alternativi" di
Aqua Aura introducono ad orizzonti fluidi, instabili, mutevoli che, tra
aperture e raccoglimento, fanno permanere in sospensione ogni nostra emozione,
riverberata in un'anima che sconfina tra la soglia, ormai permeabile, posta al
confine tra realtà e
metafisica.
In concomitanza con le due mostre
saranno organizzati laboratori didattici per le scuole organizzati e curati da
Jetmira Hasai della scuola di Comunicazione e Didattica dell'Arte
dell'Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia.
La mostra rientra in un progetto più ampio dell'artista
connettendosi con l'altra personale che lo vede impegnato alla Sinagoga di
Reggio Emilia con la mostra Millennial Project a cura di Chiara Serri,
con il Patrocinio di Comune di Reggio nell'Emilia e dei Musei Civici di Reggio
Emilia.
In occasione delle mostre verrà editata
un'unica monografia bilingue italiano-inglese edita da Vanillaedizioni che
racchiude tutte le opere delle due mostre, gli allestimenti, un'ampia
prefazione introduttiva, i saggi critici dei curatori e un'intervista-dialogo
con l'artista.
La mostra è visitabile fino al 28
gennaio 2018 con i seguenti orari: Palazzo
Cuttica: sabato e domenica dalle ore 15 alle 19;Sale d’Arte: giovedì, sabato e
domenica dalle ore 15 alle 19.
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