A Simona Martinotti borsa di studio post dottorato
ALLA BIOLOGA SIMONA MARTINOTTI UNA BORSA DI STUDIO POST
DOTTORATO
La biologa monferrina Simona Martinotti, in servizio presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica (DiSIT) dell'Università del Piemonte Orientale, autrice di diverse decine di pubblicazioni scientifiche internazionali, oltre che di libri scientifici e attiva nella divulgazione scientifica, e docente di Fisiologia Generale presso la sede di Vercelli del corso di laurea in scienze biologiche, ha ricevuto giovedì 23 novembre scorso una borsa di studio post-dottorato annuale per impegnarsi nella ricerca di base del mesotelioma maligno.
La dr.ssa Martinotti, laureata in scienze biologiche summa cum laude, e con un dottorato di ricerca in scienze ambientali, si occupa da diversi anni di nuove strategie molecolari nel mesotelioma, e della comprensione degli effetti fisiologici di composti naturali e di molecole biologicamente attive in tali prodotti.
Nel 2013 è stata insignita a Londra del Lush Prize, un riconoscimento che ha premiato la sua ricerca nella cura delle ferite e nello "skin health" (benessere della cute) con rimedi a base di prodotti naturali. Nel 2015, è stata selezionata tra oltre 20000 giovani scienziati, per partecipare a Lindau, sul lago di Costanza, ad una settimana di incontri e scambi con 65 premi Nobel durante il Lindau Nobel Prize meeting.
L'ultimo riconoscimento è stato istituito dalla sezione provinciale della Lega Italiana contro i Tumori (LILT) e dedicato al compianto presidente, dott. Pier Giacomo Betta. La consegna del premio è avvenuta ad Alessandria presso l'aula magna dell'Università durante un pomeriggio di ricordo e commemorazione del dott. Betta non solo come medico ma anche e soprattutto per il suo stile e valore umano. La sua figura è stata ricordata da Guido Bottero, attuale presidente LILT, Federica Grosso, responsabile UFIM (unità mesotelioma), dall'epidemiologo Umberto Terracini e da Paolo Tofanini, già direttore generale dell'Aso di Alessandria, dove Betta fu primario. A condurre, la giornalista de La Stampa, Silvana Mossano. Il commento musicale del pomeriggio è stato curato da Franco Taulino, Mauro Mugiati e Brian Belloni del gruppo Beggar’s Farm.
La dott.ssa Martinotti al momento del conferimento del premio dalle mani di Patrizia Longo (vedova del dott. Betta) ha spiegato i motivi per cui lavorare sul mesotelioma. "Il mesotelioma è un problema del nostro territorio e qui voglio studiarlo, in una Università come quella del Piemonte Orientale che possiede laboratori e strutture all’avanguardia" . La dr.ssa Martinotti ha poi proseguito "Il dott. Betta è stato un punto di riferimento per chi si occupa di mesotelioma, aveva un ruolo importante anche nel processo Eternit, che ha seguito con particolare attenzione anche come consulente".
Il dott Betta ha diretto il reparto
di Anatomia e Istologia Patologica e Citopatologia dell'Ospedale SS. Antonio e
Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, centro di Riferimento Regionale della
Banca Biologica del Mesotelioma Maligno. Figura di spicco in campo medico, ha
ideato e costruito la banca Biologica del Mesotelioma ed era consulente di
Raffaele Guariniello per il processo Eternit. Fu presidente della sezione
provinciale della Lilt dal 1998 al 2015, anno in cui è prematuramente
scomparso.
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