lunedì 27 novembre 2017

A Simona Martinotti borsa di studio post dottorato


ALLA BIOLOGA SIMONA MARTINOTTI UNA BORSA DI STUDIO POST DOTTORATO

 


La biologa monferrina Simona Martinotti, in servizio presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica (DiSIT) dell'Università del Piemonte Orientale, autrice di diverse decine di pubblicazioni scientifiche internazionali,  oltre che di libri scientifici e attiva nella divulgazione scientifica, e docente di Fisiologia Generale presso la sede di Vercelli del corso di laurea in scienze biologiche, ha ricevuto giovedì 23 novembre scorso una borsa di studio post-dottorato annuale per impegnarsi nella ricerca di base del mesotelioma maligno.
La dr.ssa Martinotti, laureata in scienze biologiche summa cum laude, e con un dottorato di ricerca in scienze ambientali, si occupa da diversi anni di nuove strategie molecolari nel mesotelioma,  e della comprensione degli effetti fisiologici di composti naturali e di molecole biologicamente attive in tali prodotti.
Nel 2013 è stata insignita a Londra del Lush Prize, un riconoscimento che ha premiato la sua ricerca nella cura delle ferite e nello "skin health" (benessere della cute) con rimedi a base di prodotti naturali. Nel 2015, è stata selezionata tra oltre 20000 giovani scienziati, per partecipare a Lindau, sul lago di Costanza, ad una settimana di incontri e scambi con 65 premi Nobel durante il Lindau Nobel Prize meeting.
L'ultimo riconoscimento è stato istituito dalla sezione provinciale della Lega Italiana contro i Tumori (LILT) e dedicato al compianto presidente, dott. Pier Giacomo Betta. La consegna del premio è avvenuta ad Alessandria presso l'aula magna dell'Università durante un pomeriggio di ricordo e commemorazione del dott. Betta non solo come medico ma anche e soprattutto per il suo stile e valore umano. La sua figura è stata ricordata da Guido Bottero, attuale presidente LILT, Federica Grosso, responsabile UFIM (unità mesotelioma), dall'epidemiologo Umberto Terracini e da Paolo Tofanini, già direttore generale dell'Aso di Alessandria, dove Betta fu primario. A condurre, la giornalista de La Stampa, Silvana Mossano. Il commento musicale del pomeriggio è stato curato da Franco Taulino, Mauro Mugiati e Brian Belloni del gruppo Beggar’s Farm.
La dott.ssa Martinotti al momento del conferimento del premio dalle mani di Patrizia Longo (vedova del dott. Betta) ha spiegato i motivi per cui lavorare sul mesotelioma. "Il mesotelioma è un problema del nostro territorio e qui voglio studiarlo, in una Università come quella del Piemonte Orientale che possiede laboratori e strutture all’avanguardia" . La dr.ssa Martinotti ha poi proseguito "Il dott. Betta è stato un punto di riferimento per chi si occupa di mesotelioma, aveva un ruolo importante anche nel processo Eternit, che ha seguito con particolare attenzione anche come consulente".

da sinistra: Patrizia Longo ved. Betta, Simona Martinotti, Mauro Patrone

Il dott Betta ha diretto il reparto di Anatomia e Istologia Patologica e Citopatologia dell'Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, centro di Riferimento Regionale della Banca Biologica del Mesotelioma Maligno. Figura di spicco in campo medico, ha ideato e costruito la banca Biologica del Mesotelioma ed era consulente di Raffaele Guariniello per il processo Eternit. Fu presidente della sezione provinciale della Lilt dal 1998 al 2015, anno in cui è prematuramente scomparso.

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