domenica 28 maggio 2017

Mostra alla Casa d' Arte di Vercelli


VERCELLI- MOSTRA ALLA CASA D’ ARTE: LEGGERI STICK SPINOSI

 

Vercelli – I galleristi Paola Bertolazzi e Claudio Maria Balocco, perfetti padroni di casa, alla presenza dell’ artista, di un numeroso pubblico, di critici ed esperti d’ arte, hanno inaugurato sabato scorso, 27 maggio, la personale dell’ artista Salvatore Zito “Leggeri stick spinosi” allestita alla Casa d’ Arte Viadeimercati di Vercelli, ubicata in via Morosone 3.

Questa la presentazione di Marianna Colombo: la forma base resta quella della serie I love Torino, dunque il pinguino, il tradizionale gelato con il bastoncino che l’artista Salvatore Zito sottrae al suo destino di liquefazione intagliandolo minuziosamente nel legno. Ma a differenza delle opere precedenti nelle quali la sagoma dello stick  si ricopre di una pellicola cromatica riproducente una “veduta” torinese oppure la sagoma stessa si modifica per assumere i contorni di noti monumenti (la Mole Antonelliana) o di manufatti urbani (la verde fontanella taurina) fortemente legati all’immagine cittadina, nelle nuove realizzazioni il gioco si modifica, anzi si capovolge. L’artista non somma elementi con significati simili, piuttosto fa scrivere forme contrastanti. Inoltre il dialogo questa volta avviene non già con la storia, ma con la natura.

Così la forma infantile e morbida del pinguino  si  pigmenta di verde acido o di verde cupo  e si riveste  degli aculei del cactus o delle spine del carciofo. Oppure la medesima forma si colora di rosa intenso o di viola, accenna una protuberanza all’apice e si irta dei sottili aghi del fico d’India.

Persino sul bastoncino, sicché lo stick accattivante nel suo gusto-colore si trasforma in un prodotto inconsumabile. O ancora, la forma assume un colore azzurro ghiaccio e si scava per divenire lisca di un pesce. Infine, nell’ultimo esemplare della serie, che si compone di sei pezzi, l’ibridazione cresce e lo stick è un piccolo scovolo fiorito di rosso alla sommità e sorretto da un manico ugualmente di legno, ma che simula alla perfezione un filo metallico ritorto.

Salvatore Zito, parlando delle sue nuove creazioni, cita, quale possibile fonte di suggestione, Cadeau (1912) di Man Ray, il primo oggetto dadaista francese, il ferro da stiro sulla cui piastra è incollata una fila di chiodi di ferro da tappezziere. La qualità pungente è comune, ma la provocazione che era delle avanguardie storiche è solo una eco. Il valore sta altrove. Nella cura dell’oggetto creato, e nella leggera bellezza che ne può nascere”.
 

La mostra è visitabile fino all’ 11 giugno su appuntamento telefonico 347255103 – 3286725445.

                                                                                                                                                                           

 

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