Mostra alla Casa d' Arte di Vercelli
VERCELLI- MOSTRA ALLA CASA D’ ARTE: LEGGERI
STICK SPINOSI
Vercelli – I
galleristi Paola Bertolazzi e Claudio Maria Balocco, perfetti padroni di casa,
alla presenza dell’ artista, di un numeroso pubblico, di critici ed esperti d’
arte, hanno inaugurato sabato scorso, 27 maggio, la personale dell’ artista
Salvatore Zito “Leggeri stick spinosi” allestita alla Casa d’ Arte Viadeimercati
di Vercelli, ubicata in via Morosone 3.
Questa la
presentazione di Marianna Colombo: la forma base resta quella della serie I
love Torino, dunque il pinguino, il tradizionale gelato con il bastoncino che
l’artista Salvatore Zito sottrae al suo destino di liquefazione intagliandolo
minuziosamente nel legno. Ma a differenza delle opere precedenti nelle quali la
sagoma dello stick si ricopre di una
pellicola cromatica riproducente una “veduta” torinese oppure la sagoma stessa
si modifica per assumere i contorni di noti monumenti (la Mole Antonelliana) o
di manufatti urbani (la verde fontanella taurina) fortemente legati all’immagine
cittadina, nelle nuove realizzazioni il gioco si modifica, anzi si capovolge.
L’artista non somma elementi con significati simili, piuttosto fa scrivere
forme contrastanti. Inoltre il dialogo questa volta avviene non già con la
storia, ma con la natura.
Così la forma
infantile e morbida del pinguino si pigmenta di verde acido o di verde cupo e si riveste
degli aculei del cactus o delle spine del carciofo. Oppure la medesima
forma si colora di rosa intenso o di viola, accenna una protuberanza all’apice
e si irta dei sottili aghi del fico d’India.
Persino sul
bastoncino, sicché lo stick accattivante nel suo gusto-colore si trasforma in
un prodotto inconsumabile. O ancora, la forma assume un colore azzurro ghiaccio
e si scava per divenire lisca di un pesce. Infine, nell’ultimo esemplare della
serie, che si compone di sei pezzi, l’ibridazione cresce e lo stick è un
piccolo scovolo fiorito di rosso alla sommità e sorretto da un manico
ugualmente di legno, ma che simula alla perfezione un filo metallico ritorto.
Salvatore Zito,
parlando delle sue nuove creazioni, cita, quale possibile fonte di suggestione,
Cadeau (1912) di Man Ray, il primo oggetto dadaista francese, il ferro da stiro
sulla cui piastra è incollata una fila di chiodi di ferro da tappezziere. La
qualità pungente è comune, ma la provocazione che era delle avanguardie
storiche è solo una eco. Il valore sta altrove. Nella cura dell’oggetto creato,
e nella leggera bellezza che ne può nascere”.
La mostra è visitabile
fino all’ 11 giugno su appuntamento telefonico 347255103 – 3286725445.
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page