lunedì 21 gennaio 2019

Un saluto a Luisa Facelli


Un saluto a Luisa Facelli

 

Desidero ricordare un' amica che ci ha lasciati nella serata di venerdì 18 gennaio 2019: Luisa Facelli, insegnante e critica d' arte di Vercelli.

L' ho incontrata la prima volta nel 2003 in un giardino fiorito, mi piace pensare che ora sia in un giardino ancora più grande e ancora più fiorito, o meglio, in un “parco”.

Brava critica d' arte, fedele collaboratrice dell’ ormai storica galleria vercellese Casa d' Arte Viadeimercati, di Paola Bertolazzi e Claudio Maria Balocco, ne ha sempre curato le presentazioni critiche ed i cataloghi delle numerose e importanti mostre allestite; ma è stata anche una fine poetessa e artista.

 

Insieme a Paola nel 2007 (14 aprile) ha voluto la mostra "E' solo amore" con i miei lavori e le fotografie di Renato. E poi ancora a dicembre dello stesso anno Lei e Paola mi hanno invitata alla collettiva di Natale, tutta al femminile, "Fil rouge".

Era presente ed era sua la critica nel maggio 2014 per la mia prima mostra di acquerelli in Monferrato, alla Locanda dell’ Arte di Solonghello, riproposta alla Casa d’ Arte di Vercelli nel dicembre 2015 con il titolo “Il Parco acquerellato”. Suo anche il testo in catalogo della mostra “Tavolozze d’’ artista” sempre alla Casa d’ arte Viadeimercati nel febbraio 2016.
 

Ha curato la mostra di Renato “Il suono del silenzio” nel 2014 con un bellissimo testo, sempre alla galleria Viadeimerati ed un altro testo era stato presentato nella collettiva fotografica in Villa Vidua di Conzano nel 2013.
 

Fin dall’ inizio del nostro incontro ha seguito la mia evoluzione artistica, con saggi suggerimenti e critiche positive; ha sempre avuto una grande ammirazione per le stampe fine art di Renato. Ricorderemo sempre, Renato ed io, la  stima e l’ ammirazione nei nostri confronti.

Ci restano i tuoi testi critici, cara Luisa, dei quali ne faremo buon uso e la cara amicizia con Andrea.

 

Ripropongo il testo critico:

“Il parco” acquerellato di Nadia Presotto
                                                       

Acquerelli: macchie, lumeggiature, gradazioni d’intensità, più diluite oppure un poco più corpose. Con o senza disegno preparatorio sul supporto cartaceo che, impregnandosi, potrebbe giocare tiri mancini.

Cosa non accaduta agli acquerelli di Nadia Presotto che bene asseconda la sensibilità porosa della carta, peraltro non appesantita da schizzi o traccia di matita, grazie alla leggerezza delle sole pennellate.

Nadia Presotto, prima di mettere mano ai suoi lavori, ricerca sempre e dà loro forma solo dopo avere frugato dentro di sé e dentro la materia. Indagine scrupolosa, in questo caso delicata nella sua liquida essenza, come l’acqua che gocciola lungo le setole del pennello.

Opere deliziose di medio formato, in cui non sono mai disgiunti tensione e studio tenace e umile, pur con consapevolezza dignitosa del valore del proprio lavoro, in grado di accogliere suggerimenti e confronti critici, mettendosi in gioco. Il percorso artistico di questi anni ha sfidato tecniche tra loro molto diverse; con lusinghieri risultati che la dicono lunga sulla sua versatilità ormai matura, come si ha modo di capire durante l’esposizione di questa serie di tavole nel luminoso e sempre raffinato spazio della ormai storica Casa d’arte di via dei Mercati.

Quanto alla poetica di questi acquerelli essa risponde alla mai abbandonata tentazione per una figuratività moderna, in cui l’aspetto paesaggistico è presente, anche se ci si protende, sempre di più, verso l’astrazione sotto il profilo grafico, lieve e trasognato.

Si oscilla tra due necessità di diverso stampo “narrativo”.

La prima riflette la realtà delle colline del Monferrato, dove l’artista vive da lungo tempo, senza dimenticare il nativo verde trevigiano.

C’è, infatti, la percezione di una stessa pianura, dominata dal grande fiume, all’ombra non lontana di colli; poi terre di acque dove alberi e colture disegnano confini naturali e appartenenze a una storia diversa e ciononostante familiare.

La seconda necessità intesse una più sottile trama: la biografia delle origini si è ramificata anche nei tanti altrove dei viaggi compiuti, delle esperienze emotive che mettono radici nella memoria.

Radici perfino aeree in quei cieli che Nadia immerge nella chiarità di colori stesi con impalpabili pennellate di un rosa che è già violetto, o è già azzurrato di un grigio straniero, di un blu più raro: desideri, nostalgie di lontananze non perdute.

Negli occhi il colore del mondo, secondo il proprio vissuto, o meglio, interpretato. Il linguaggio grafico tatua il trionfo del colore che sulla grana della carta, può farsi appena più terragno, in qualche macchia più calda di giallo, di marrone, di ocra, nell’impasto cromatico pur sempre lieve di quel verde che sembra avere rubato la seta a certe piante officinali nelle ordinate aiuole del giardino di casa.

Tutto in questi acquerelli obbedisce, dunque, a un duplice dettato: ogni tavola dalle tinte più vivide, oppure più smorzate pare immersa in una soffusa atmosfera, eppure, a tratti, riconoscibile: come se la Nadia-esperta di botanica (per passione e per il lavoro di giornalista), avesse voluto ricreare il proprio personale giardino. Vero e metafisico.

O meglio ancora: il sentimento di un giardino, un Eden primordiale che ha visto la genesi di tutto; compresa quella della creatività umana, annidata in quel punto del cervello dove l’idea artistica ancora in embrione, cova in agguato il tempo sufficiente per prendere la vera forma e sbucare fuori.   

Anzi, più che un giardino, mi piace pensare a un parco vero e proprio, dove hanno germogliato talee colte ovunque.

In modo circolare, si ritorna al luogo eletto per renderci più felici: fatto il giro del mondo Nadia ne concentra le suggestioni in una tavola; dipinge nel complice diario della memoria soprattutto il suo amore per la vita, il suo entusiasmo per ciò che ama senza sbavature enfatiche, con quella misura che l’ acquerello, in particolare, sa restituire.
Prof. Luisa Facelli critico d’ arte - per la mostra di acquerelli –Casa d’ Arte viadeimercati - Vercelli - 5 dicembre 2015 – 06 gennaio 2016

 

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page