Alessandria: incontro con il prof. Derrick De Kerckhove
AD ALESSANDRIA L’ INCONTRO CON IL PROF. DERRICK DE KERCKHOVE
Particolarmente interessante l’ incontro che si è
svolto venerdì 20 gennaio presso il Salone di Rappresentanza della
"Basile" di via Tortona di Alessandria, organizzato
dalle Associazioni : Libera Mente Laboratorio di Idee, Tua Alessandria e Led.
Moderatore
dell’ incontro Fabrizio Priano con
introduzione e presentazione di Maurizio Mensi e conclusioni di Renato
Balduzzi.
Il Prof. Derrick De Kerckhove, sociologo
dell’Università di Toronto é uno dei massimi esperti di Internet e nuovi Media,
ha parlato dei rapporti fra libertà e
sicurezza, privacy e controllo, fra informazione autentica e false verità.
“In un contesto in cui l’evoluzione tecnologica ha messo in crisi i tradizionali meccanismi di formazione del consenso e lo stesso concetto di sovranità, diffondendo il mito di una democrazia senza intermediari, ci troviamo di fronte alle nuove sfide poste da una società interconnessa, che riguardano direttamente il nostro futuro di uomini e cittadini.
Di qui la necessità di comprendere il futuro che ci attende, in cui l’intelligenza artificiale e l’ “Internet delle cose” sono destinati ad accrescere il potere di multinazionali senza confini che già oggi dispongono delle nostre vite in virtù dei dati raccolti e in cui – forse – la nostra stessa libertà sarà messa a rischio”.
“In un contesto in cui l’evoluzione tecnologica ha messo in crisi i tradizionali meccanismi di formazione del consenso e lo stesso concetto di sovranità, diffondendo il mito di una democrazia senza intermediari, ci troviamo di fronte alle nuove sfide poste da una società interconnessa, che riguardano direttamente il nostro futuro di uomini e cittadini.
Di qui la necessità di comprendere il futuro che ci attende, in cui l’intelligenza artificiale e l’ “Internet delle cose” sono destinati ad accrescere il potere di multinazionali senza confini che già oggi dispongono delle nostre vite in virtù dei dati raccolti e in cui – forse – la nostra stessa libertà sarà messa a rischio”.
Il
Prof. De Kerckhove nella sua conferenza “Governo e trasparenza: dalla
democratura alla datacrazia – democratura= democrazia consentita e datacrazia=
il rapporto di potere che sempre più i dati hanno su di noi, ha citato come
esempio il caso Singapore, luogo dove i risultati hanno evidenziato una
crescente dipendenza dallo smartphone, con l’ 84% degli utenti internet che non
si separa dal telefono nemmeno a letto. L’ amministrazione di Singapore ha
deciso di utilizzare ogni informazione a disposizione, al fine di garantire
comportamenti corretti, ordine e pulizia nella città. Obiettivo raggiunto
tenendo conto che ben quattro etnie popolano Singapore. L’ organizzazione
basata sulla datacrazia, apparentemente permette di vivere in un luogo ideale
senza rapine né furti. Quasi come vivere in una “casa del grande fratello”, ha
sottolineato il prof. Kerkhove, dove tutto è regolato secondo un nuovo ordine
che parte dalla raccolta e l’ analisi dei dati. Non c’è più privacy e presto,
forse perderemo anche l’ esclusiva sui nostri pensieri. Singapore si pone come
Stato precursore del controllo urbano attraverso la sorveglianza fondata sui
Big Data e smartphone; un modello di vita basato sulla tecno-etica, coerente
con i tempi moderni. Singapore è una citta dove nessuno sporca, viene punito
che butta per strada la cicca di sigaretta o la gomma da masticare (è vietato masticarla fuori casa), dove
nessuno trasgredisce la legge, dove gli autori di graffiti vengono bacchettati
sulle mani e per gli atti vandalici c’è la fustigazione.
Queste
sono regole che riguardano lo spazio pubblico ma ci sono anche regole che
riguardano la sfera privata: non è permessa la pornografia, il sesso gay è
illegale ed è vietato camminare nudi in casa fuori dal bagno! Tutto questo
inizia dal 1965 e si evolve fino al 1990 quando il Premier e padre dell’
attuale Capo di Governo, istituisce regole draconiane per ripulire la città e
per gestire le tensioni tra i quattro gruppi etnici che popolano Singapore.
Nel
suo intervento finale Renato Balduzzi ha sottolineato che questo sistema non è
applicabile in Occidente, non abbiamo la mentalità per fare tutto in modo
collettivo, ognuno pensa a salvaguardare la sua privacy, se ancora esiste.
Il
salone della Basile era gremito di ascoltatori, tutti particolarmente attenti e
puntali sono stati anche gli interventi del pubblico.
Una
conferenza di altissimo livello e un plauso va agli organizzatori che hanno
portato nella città di Alessandria il prof. De Kerckhove.
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