PADIGLIONE TIBET AL CASTELLO DI PAVIA
PAVIA: AL CASTELLO
LA GRANDE MOSTRA “PADIGLIONE TIBET”
Spiritualità e Arte
come cibo per la mente e per l’ Anima.
Pavia
– S’ inaugura venerdì 11 marzo alle ore 18.00, la grande mostra “Padiglione
Tibet” allestita presso il castello visconteo di Pavia, curata da Ruggero Maggi
con la collaborazione di Giosué Allegrini.
“Un
Paese è vivo quando è viva la sua cultura”
Questa
semplice frase, ci comunica il curatore, racchiude in sé il profondo significato che ha
assunto la recente costituzione proprio in Italia del primo nucleo di pronto
intervento artistico e culturale al mondo. Una sorta di Caschi Blu della
cultura pronti ad intervenire ovunque si sfregi e si vandalizzi l'Arte.
Finalmente una risposta concreta ai continui soprusi ed alla distruzione
operati dalla barbarie imperante in certi paesi.
Il
progetto Padiglione Tibet “il padiglione per un paese che non c'è” ideato da Ruggero Maggi nel 2010 ha sempre
agito in questo senso ridando dignità al popolo tibetano attraverso la
conoscenza della sua arte e della sua cultura.
Tibet: una nazione che
evoca da sempre un sentimento religioso, mistico, di pace, una vitale
“centralina” spirituale per tutti gli esseri umani.
Padiglione Tibet, un’idea che nella
propria semplicità racchiude una forte carica emozionale, è un sogno che ha
lasciato il segno ponendosi l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della
cultura contemporanea occidentale con quella tibetana.
Anno del Dalai Lama. Sua Santità
Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet, il 6 luglio 2015 (20° giorno, del
5° mese dell’anno tibetano 2142) ha compiuto 80 anni. Oggi il Dalai Lama non è
soltanto la massima autorità del popolo tibetano, ma anche un punto di
riferimento fondamentale per decine di milioni di persone in tutto il mondo. Il
Comitato Padiglione Tibet, la Fondazione per la
Preservazione della Tradizione Mahayana (FPMT) e il Progetto
L’Eredità del Tibet, come atto di affettuoso e sentito omaggio all’opera di
questo altissimo testimone del nostro tempo, tra l’altro insignito nel 1989 del
Premio Nobel per la Pace, hanno deciso di dedicare al Dalai Lama questo grande
evento di arte contemporanea.
Un
“fil rouge”, dunque, emozionale, suggestivo e appassionato che parte idealmente
dal Tibet e giunge a Pavia, transitando per Venezia. Un “fil rouge” che ha
coinvolto oltre cento artisti da tutto il mondo, impegnati nelle scorse
edizioni veneziane di Padiglione Tibet, come a dire che la Libertà non ha, e
non può avere, confini in quanto la Libertà è un sentimento incontenibile,
inarrestabile, incoercibile.
A
Pavia saranno quindi presentate le opere realizzate da noti artisti
contemporanei direttamente sulle Khata, le tipiche sciarpe che in Tibet
i monaci offrono in segno di saluto ed amicizia.Un evento in cui verrà evidenziato il connubio tra Arte Sacra Tibetana ed Arte Contemporanea Occidentale.
Così è per i monaci tibetani che hanno realizzato i mandala, cerchi della vita, un cammino fatto di segni e di colori che diventano simboli dell’universo, e si trasformano in un “Archivio di Strutture-Mandala” realizzate dai monaci, in sinergia con gli artisti di Padiglione Tibet che ne hanno tracciato le linee guida.
Così è per i buddisti tibetani, che nel far ruotare in senso orario le Chokhor, le ruote della preghiera, diffondono nel vento “Om Mani Padme Hum”, il mantra che, riprendendo la forma incisa dei petali del fior di loto, conduce la mente a ricordare come il più prezioso dei tesori, il Nirvana Buddista, non vada cercato nell’altrove, negli orpelli decorativi piuttosto che nelle ingorde velleità, bensì nel nostro cuore, nella quotidianità delle cose più semplici e umili, ma non per questo meno preziose. Ruote elaborate, per l’occasione, dagli artisti di Padiglione Tibet e realizzate in materiale ceramico dai laboratori albisolesi, che forniscono, sotto l’azionamento manuale dei visitatori, rinnovate esperienze sensoriali e spirituali.
Così
è stato, infine, per i giovani studenti di Hong Kong che solo pochi mesi fa,
durante la loro eroica protesta verso il governo centrale di Pechino, la
cosiddetta “Rivolta degli Ombrelli”, hanno ricordato al mondo che non si può
vivere senza Libertà. Ombrelli, dunque, quale emblema di una rivolta
partecipata, ma anche simbolo di protezione; al contempo seducente oggetto
estetico attraverso l’abile intervento artistico. Un oggetto, dunque,
plurivalente, eclettico, democratico; un assunto di Libertà.
Saranno
anche presentate la mostra di arte satirica “Tibet…
c'è poco da ridere” da un'idea di Maggi ed a cura di Dino Aloi con
artisti italiani e francesi e quella dedicata al versatile e geniale Giuseppe
Coco capace di misurarsi con la satira più amara e, contemporaneamente, con i
temi più poetici dell'umana commedia “Coco & Milarepa – i colori dello
spirito” presentata da Chiara Gatti.
Venerdì
11 marzo, giorno
dell'inaugurazione, saranno presenti il testimonial della
rassegna Alberto Fortis, noto performer e cantautore italiano e Ghese
Lobsang Tenkyong che descriverà l'attuale situazione tibetana.
Sono
inoltre previste opere di video arte, performances,
incontri/insegnamenti buddisti tibetani e presentazioni di libri di
cui verrà data notizia in seguito.
Artisti
PADIGLIONE TIBET
Lorenzo
Alagio, Filippo Altomare, Salvatore Anelli, Franco Ballabeni,
Dario Ballantini, Calogero Barba, Piergiorgio Baroldi,
Donatella Baruzzi, BAU, Luisa Bergamini, Carla Bertola, Giuseppe Bertolino,
Giorgio Biffi, Mariella Bogliacino,
Giovanni Bonanno, Rossana
Bucci, Nirvana Bussadori, Rosaspina B. Canosburi,
Silvia Capiluppi, Paola Caramel, Paolo Carnevale,
Bruno Cassaglia, Domenico Castaldi, Stefano Cerioli,
Simonetta Chierici, Pino Chimenti, Barbara Codemo, Francesca Romana Corradini, Marzia Corteggiani, Marisa
Cortese, Giampietro Cudin, Christine Davis,
Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Albina Dealessi,
Anna Maria Di Ciommo, Laura
Di Fazio, Marcello Diotallevi,
Giovanna Donnarumma, Gillo Dorfles, Fernanda Fedi,
Gretel Fehr, Alessandra Finzi, Dario Fo,
Giglio Frigerio, Fernando
Garbellotto, Ornella Garbin, Ferruccio Gard, Annamaria Gelmi, Luciano
G. Gerini, Ivana Geviti, Riccardo Ghirardini,
Gino Gini, Lillo Giuliana, Antonella P.
Giurleo, Bruno Gorgone, Isa Gorini, Gruppo
Il Gabbiano, Giovanni Gurioli, Gennaro Ippolito,
Oriana Labruna, Paolo Lamarque, Franca Lanni, Silvia Lepore, Pino Lia,
Oronzo Liuzzi, Gian Paolo Lucato, Ruggero Maggi,
Francesco Maglia snc, Antonello Mantovani, Silvia
Mariani, Fabrizio Martinelli, Gianni Marussi,
Renato Mertens, Fernando Montà, Lorenza Morandotti,
Simona Morani, Tashi Norbu, Paolo Nutarelli, Orisol,
Clara Paci, Lucia Paese, Claudio Pantana,
Sandro Pellarin, Renata Petti, Marisa Pezzoli,
Giorgio Piccaia, Matteo Piccaia, Plumcake, Giovanni
Genshō Ponzoni, Veronique Pozzi, Benedetto Predazzi,
Nadia Presotto, Tiziana Priori, Mario Quadraroli,
Angela Rapio, Carla Rigato, Giuseppina Riggi,
Gian Paolo Roffi, Claudio Romeo, Maria P. Fanna
Roncoroni, Jeannette Rütsche, Sergio Sansevrino,
Roberto Scala, Anna Seccia, Gianni Sedda,
Cesare Serafino, Lucio T. Serafino, Elena Sevi,
Lucia Spagnuolo, Celina Spelta, Franco Spena,
Ilaria Sperotto, Roberto Testori, Vittorio Tonon, topylabrys,
Micaela Tornaghi, Alberto Vitacchio, Andrea Vizzini,
Doriana Vovola.
Video
arte
Francesca Lolli, Ruggero Maggi, Marco
Rizzo.
Testi
di
Adriano Accattino,
Giosuè Allegrini, Dino Aloi, Gianluca Anselmo,
Stefano Antichi, Elisabetta Bacci, Piergiorgio Baroldi,
Massimo Bignardi, Boris Brollo, Lara Caccia, Claudio Cardelli,
Mauro Carrera, Giorgia Cassini, Andrea Chinellato, Tamding
Choephel, Stefano Dallari, Giulia Fresca, Ornella Garbin,
Chiara Gatti, Lorella Giudici,
Alexander Larrarte, Enzo Lo
Scalzo, Ruggero Maggi, Mimma Pasqua, Cristina Romieri, Alberto Rovida, Massimo
Scaringella, Giuliana Schiavone, Roberta Semeraro, Tiziana
Tacconi, Claudio Tecchio, Trini
Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali, Emma Zanella.
Artisti
della mostra Tibet… c'è poco da ridere
Dino Aloi, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey,
Gianni Chiostri, Lido Chiostri, Milko Dalla Battista,
Marco De Angelis, Guido Giordano, Ruggero Maggi,
Claudio Mellana, Danilo Paparelli, Alessandro Prevosto,
Robert Rousso, Fabio Sironi, Carlo Squillante.
La mostra è visitabile fino al 10 aprile 2016 Orari: da martedì a domenica 10 - 13 e 15 - 17.50
La biglietteria chiude 45 minuti prima della mostra.
Chiuso il lunedì.
Aperto nei giorni di Pasqua (domenica 27 marzo 2016) e Lunedì
dell'Angelo (lunedì 28 marzo 2016)
Mostra + Musei Civici di Pavia: 8 €
Gratuito per under 26, over 70 e possessori di My Museum Card
Ulteriori informazioni sul sito www.museicivici.pavia.it
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