NADIA PRESOTTO ALLA 3° BIENNALE DELL' ACQUERELLO DI TIRANA
NADIA
PRESOTTO ALLA 3° BIENNALE DELL’ ACQUERELLO DI TIRANA
Conzano
– L’ artista conzanese Nadia Presotto
è stata selezionata per esporre alla 3° edizione del Tirana International
Watercolor Biennale che si tiene dal 20 al 30 settembre presso il National Historical
Museum di Tirana (Albania), evento
curato dall’ artista internazionale Helidon Doni Haliti.
La
Presotto aveva già partecipato alla seconda biennale e poi scelta per la mostra dei Master of
Watercolor allestita lo scorso maggio.
E’
questo un ulteriore riconoscimento al suo percorso artistico, ricco di rassegne
in prestigiosi luoghi e città.
Tra
i critici che si sono occupati delle sue opere, ultimamente anche la critica d’
arte prof.ssa Federica Mingozzi ha redatto un testo:
"Cos’è
l’arte? Rispondere a questa domanda non è semplice, ma si può dire che è un
caleidoscopio di emozioni, che si riverberano dall’anima dell’artista a quella
di chi guarda. Tale caleidoscopio è in grado di creare impressioni in apparenza
fuggevoli, in realtà profonde, da interpretarsi alla luce della sensibilità
personale di ognuno.
Ogni
artista dunque tenta di scandagliare in profondità la propria Ψυχή, la
propria anima, cercando la cifra ideativa e compositiva che possa diventare
testimonianza della sua sincera capacità introspettiva. È inoltre necessario
tenere conto delle suggestioni offerte dalla realtà che, unite a questa
capacità, creano l’opera d’arte.
Nadia
Presotto, pittrice conzanese, in questo è maestra: il suo percorso l’ha portata
ad affrontare tecniche diverse, ammantandole però di una speciale sensibilità
coloristica che è diventata sua intrinseca caratteristica; il suo approccio
compositivo tende alla kalokagathìa di classica memoria, che è insieme di
bellezza e bontà. I suoi paesaggi, infatti, sono proprio questo: cromatismi
vibratili quasi giustapposti, più tenui negli acquarelli, più corposi negli
oli, che rendono manifesto il suo affetto per ciò che la circonda. Renoir
diceva: “Io amo quei quadri che mi fanno venir voglia di
entrarci dentro per andarci a spasso” ed è così che ci si sente di fronte
alle colline, agli specchi d’acqua, alle macchie vegetali di Presotto,
partecipi di quel fluire ininterrotto che è poi l’esistenza: si vorrebbe
“andarci a spasso” per condividere l’armonia che ne promana.
Gli
acquarelli rivelano inoltre capacità tecniche notevoli, che l’artista ha
perfezionato nel tempo; la sua abilità nel campire gli spazi con velature che
paiono lievi trame tessili è la testimonianza di un iter in divenire ben lungi
dall’essere concluso.
Negli
oli si percepisce invece un ispessimento della superficie pittorica che sembra
corrispondere ad una necessità di sentirsi ancorata alla Terra: in questo modo
ne diventa parte, è lei stessa creatura creatrice, in grado di scoprire le
segrete eufonie della natura.
Guardando
le sue opere sembra quasi di poter dire, come scrisse Leopardi, “E il naufragar
m’è dolce in questo mare”: bisogna infatti lasciarsi abitare da ciò che si
vede, in modo da trovare quella dolcezza che permette di sperimentare
l’infinito che lei ci regala.
Agosto
2019
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