Mostra alle Cantine Conti di Maggiora
MOSTRA COLLETTIVA ALLE CANTINE CONTI
TITOLO: PRIGIONIERA DELLA VITA – OMAGGIO A ALDA
MERINI
OPERE DI: Giugi Bassani, Marita Cavaliere,
Giovanni Crippa, Alessandro Giozza, Michela Mirici Cappa, Ornella Pelfini,
Giorgio Talgio, Sandra Vinotti
A CURA DI: Aglaia Arts and Crafts – Arti Visive
Granerolo
LUOGO: Cantine del Castello Conti, Via
Borgomanero 15; Maggiora (NO)
PERIODO: 15 giugno – 14 luglio 2019
INAUGURAZIONE: sabato 15 giugno ore 17.30.
ORARI: da lunedì a sabato 10 - 12.00; 15.00 – 18.00
Sabato 15 giugno, alle ore 17.30, presso le Cantine Conti di Maggiora, si inaugurerà la collettiva:
prigioniera della vita – omaggio a Alda Merini,
con opere di: Giugi Bassani, Marita Cavaliere, Giovanni Crippa, Alessandro Giozza,
Michela Mirici Cappa, Ornella Pelfini, Giorgio Talgio, Sandra Vinotti.
Interverrà Marco Conti, poeta
e scrittore, che parlerà del suo incontro con Alda Merini, ben descritto nel
racconto "Pane e Poesia". Al termine seguirà la degustazione dei vini,
accompagnati dai pani di Fabio Lodigiani che racconterà la
storia di Casa Monache, della
peculiarità nella scelta degli ingredienti, nelle lunghe lievitazioni e
nell'assenza di additivi.
La collettiva, frutto della collaborazione
pluriennale tra il Comitato Arti Visive Granerolo e il Castello Conti,
presentata lo scorso anno alla galleria Aglaia di Omegna, approda nel
suggestivo spazio delle cantine del castello, a Maggiora.
L’idea di questa mostra nasce come omaggio a
un’artista dalla personalità dirompente, dall’ indubbio genio poetico, dalla
vita complicata a causa di disturbi psichiatrici che le procurarono frequenti
ricoveri ospedalieri. Alda Merini è stata una figura di rilievo nella scena
letteraria italiana e ha collaborato con artisti del nostro tempo, pubblicando
numerose raccolte di poesie che le hanno valso molti riconoscimenti e la
candidatura al premio Nobel. Famosi anche i suoi innumerevoli aforismi, che
denotano acutezza di giudizio e penetranti tocchi ironici.
“Questa
è la lezione di vita che attraverso i suoi scritti la Merini ha lasciato a
tutti noi: la vita non è un percorso facile, in particolar modo per gli esseri
molto sensibili.
Ma merita di essere vissuta anche quando il dolore dell’anima
urla senza sosta e sembra non aver mai fine. Anche quando ci sentiamo, o siamo
veramente troppo diversi dal mondo intorno a noi, la nostra vita può donare
qualcosa di immenso. Spirito inquieto e dolente, la sua poesia assurge a simbolo
degli emarginati e dei vinti dalla vita, pur lasciando spazio ad una grande
speranza di cui è la sua stessa vita una significativa testimonianza del
riuscire a combattere la propria fragilità e tramutarla in forza nonostante
tutte le avversità che incontrerà nella vita.”
Gli artisti che
partecipano a questa collettiva hanno scelto un testo della poetessa e lo hanno
interpretato nelle loro opere, liberamente, seguendo la suggestione da esso
scaturita. Le diverse fasi del percorso letterario della poetessa si snodano in
un racconto per immagini che racchiude nel titolo, emblematico della sua
personalità, un nodo cruciale del suo essere un animo libero e sensibile
assoggettato alle catene della vita.
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